Per valutare oggettivamente l’impatto di qualsiasi materiale nell’ambiente bisogna cercare e attenersi a dati e ricerche oggettivi e andare oltre alla percezione comune, che talvolta può essere influenzata dalle apparenze. Il caso del polistirene espanso è proprio un esempio attuale di come una percezione distorta della realtà abbia completamente cancellato la consapevolezza comune sull’effettiva necessità di utilizzo di questo materiale nella vita quotidiana e quindi i suoi benefici.
Per esempio, come fa la nostra televisione prodotta in Cina ad arrivare intatta dall’altra parte del mondo con solo 100 gr di EPS a proteggerla? Come fanno le verdure che mangiamo tutti i giorni a mantenersi fresche così a lungo da quando vengono raccolte a quando le cuciniamo? Come fanno i semi di piantine e ortofrutta a crescere stabilmente nonostante le costanti e imprevedibili variazioni climatiche? Come fa il pesce che ci serve il nostro ristorante preferito ad arrivare fresco nel nostro piatto? Qual è il materiale che ci permette di risparmiare sulle bollette mensili grazie al suo efficientissimo isolamento?
La risposta a tutte queste domande è: l’EPS, amico dell’ambiente e delle nostre abitudini, per questo è importante fare chiarezza sul suo impatto ambientale. Di seguito riportiamo analisi fatte da organismi specializzati per valutare l’impatto ambientale e nello specifico l’impronta idrica (Water Footprint) confrontata tra diversi materiali da imballaggio e la riciclabilità.
L’impronta idrica misura la quantità di acqua necessaria a produrre ogni singolo prodotto o servizio che utilizziamo quotidianamente, questo strumento può essere utilizzato per misurare la quantità di acqua consumata da una singola persona, un prodotto, un servizio, un processo, uno stabilimento produttivo fino ad una nazione intera. L’impronta idrica è globalmente verificabile e confrontabile attraverso un indicatore caratterizzato dai volumi di acqua dolce consumati direttamente o indirettamente dall’elemento scelto come oggetto di misura. Nello specifico, sono presi in considerazione questi tre parametri:
Green Water Footprint rappresenta la quantità d’acqua derivante dalle precipitazioni, raccolta nelle radici e evaporata, traspirata o incorporata dalle piante. È rilevante in particolare nell’agricoltura, ortofloricoltura e nei prodotti derivanti dalle foreste.
Blue Water Footprint rappresenta l’acqua faldifera che viene incorporata nel prodotto ma che comunque non torna, a valle del processo produttivo, alla fonte dalla quale proviene. L’irrigazione, l’industria e l’acqua di uso domestico sono i principali utilizzatori di questa quota di acqua.
Grey Water Footprint rappresenta l’ammontare di acqua inquinata quantificata calcolando il volume di acqua necessario per diluire gli agenti inquinanti, riportando la concentrazione ai livelli naturali del corpo ricettore entro il quale viene rilasciata
Il grafico seguente mostra come il polistirene espanso confrontato con il suo maggior competitor il cartone sia da questo punto di vista molto più performante e amico dell’ambiente.
The winner is: polistirene espanso… con soli 6 litri di acqua per kg di materiale utilizzato
Fonte: AIPE Associazione Italiana Produttori EPS
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